HUMAN BRAINS: IT BEGINS WITH AN IDEA
23 aprile – 27 novembre 2022
10:00 – 18:00
LA MOSTRA

Il progetto espositivo “Human Brains: It Begins with an Idea” è curato da Udo Kittelmann in collaborazione con Taryn Simon. Allestita nei tre piani di Ca’ Corner della Regina, la mostra è il risultato di una lunga e approfondita ricerca condotta con Fondazione Prada e il comitato scientifico.

Al piano terra del palazzo una serie di proiezioni introduce i visitatori all’anatomia, alla fisiologia e all’imaging del cervello e a spiegazioni sul suo sviluppo e funzionamento. Questa sezione presenta inoltre al pubblico i principi, le strutture e i misteri del cervello, l’organo al centro della mostra.

Al primo e secondo piano oltre 110 oggetti codificano secoli di tentativi di comprendere il cervello umano. Questa selezione include manufatti storici, disegni, dipinti, stampe e libri che segnano alcuni dei momenti più significativi di un millenario viaggio di scoperta e, al tempo stesso, evidenziano capitoli altrimenti dimenticati della storia come le civiltà mesopotamiche ed egiziane, il Rinascimento italiano, il Periodo Edo giapponese fino ad arrivare alle tecniche di imaging sviluppate negli ultimi trent’anni.

Con l’obiettivo di ampliare i confini della nostra indagine, trentadue autori internazionali di narrativa hanno scritto testi letterari in riferimento agli oggetti esposti, rivelandone le latenti storie sociali, politiche e personali. Gli oggetti e le storie insieme dimostrano e riproducono la capacità del cervello umano di raccogliere e rielaborare le informazioni. I racconti sono stati scritti per essere interpretati dal noto narratore George Guidall in brevi video diretti da Taryn Simon e prodotti da Fondazione Prada per il progetto “Human Brains: It Begins with an Idea”. Un’unica voce si estende in una molteplicità di storie, linguaggi, geografie, corpi e realtà. Questo elemento riflette una complessa questione strutturale alla base sia del funzionamento del cervello sia della costruzione della storia delle neuroscienze.

Nella sala centrale del secondo piano, trentasei neuroscienziati, psicologi, neurolinguisti e filosofi provenienti da tutto il mondo sono presentati in un insieme di trentadue schermi. Gli studiosi affrontano questioni legate alle neuroscienze, indagandone le dimensioni filosofiche ed etiche. The Conversation Machine, video e interviste orchestrati da Taryn Simon e prodotti da Fondazione Prada per la mostra, è un sistema auto-organizzato che risponde a se stesso come il cervello umano costruendo e assimilando incessantemente il proprio ordine e disordine. In una serie di estratti video realizzati a partire da 140 ore di interviste, i partecipanti sembrano ascoltare e reagire alle dichiarazioni degli altri. Oggetti relativi al loro lavoro appaiono in flash. Gruppi di studiosi migrano da uno schermo all’altro, mentre altri stanno seduti, in un silenzio prolungato e attivo. Come il cervello, la conversazione si sviluppa seguendo una logica di previsione e sorpresa.

Nel suo insieme la mostra ripercorre la storia dello sviluppo della conoscenza neuroscientifica caratterizzata da rigore, innovazione e scoperte, ma anche da errori e incertezze. Il progetto tenta di delineare il perimento della coscienza, delle questioni ancora irrisolte dalla ricerca scientifica, delle certezze e delle incognite nel nostro processo di comprensione del cervello umano.

Fondazione Prada Venezia
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