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Luigi D'Eugenio
A cura di: Roberto Cuoghi
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Opening:
30 aprile 2025
18:00 – 20:00
2 maggio – 14 giugno 2025
Press Release

La prima informazione è obbligatoria, questa mostra avviene per tacito consenso, senza aver coinvolto l’autore delle opere che ha solo lasciato gli portassimo via quasi trecento dipinti la settimana di Natale. 


Ma forse non tutti sanno che il risentimento genera valori.

Il percorso da fare porta a smettere di darsi speranze. Non avendo scelta il mondo resta chiuso fuori. Da quel momento basta aspettare, certe cose si fanno solo quando è troppo tardi.

Così, a occhio, Luigi D’Eugenio vive e lavora in 25 metri quadrati. Sa di poter uscire, ma gli basta saperlo. Non si avvelena di senso comune e non si disperde. Rinnova sempre la stessa tortura, una pittura a olio premeditata, su stoffe tipo lenzuola a cui satura la trama con una pellicola di plastica idrosolubile che si usa per ricamare. Cura le sue immagini fino a innamorarsene, ne abbassa la definizione per scoprirne il motivo e si fa i colori da solo. Srotola il tessuto dal basso verso l’alto, riproduce l’immagine come prova della sua fedeltà. Un errore è un tradimento. Alla sua età dipinge come un fax.

Di conforto c’è che lo trovi sempre lì, tra le sue cose, in uno schema di cui ha il controllo totale. Io e Oppy ci presentiamo davanti alla sua porta, sempre senza appuntamento o chiederebbe spiegazioni che non basterebbero mai. Lo conosciamo da trent’anni, per trent’anni ha mescolato le angosce al suo lavoro. È arrivato il web, diventando l’unica finestra su tutto.


Questa è la mostra di uno che non ha un curriculum, che non ha un mercato e che non lo cerca, la mostra di uno che non esiste. Nessuno in questa storia sa nel dettaglio come si può fare quello che stiamo facendo, ma dato che lo stiamo facendo è evidente che si può fare.

—RC

Si ringraziano Oppy De Bernardo, Max Mondini e Daniele Innamorato per la collaborazione alla mostra.

Via Filippino Lippi 4, 20131, Milano, MI, Italia
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