Gideon Rubin
13
Inaugurazione:
18 maggio 2023
18:00 – 20:00
In mostra:
18 maggio – 20 luglio 2023
Press Release

Siamo lieti di annunciare la seconda mostra personale di Gideon Rubin, pittore israeliano conosciuto per i suoi ritratti senza i lineamenti del volto. Esporremo più di 30 opere inedite, fra le quali la nuova serie di 13 dipinti ispirata ai ritratti femminili erotici e poetici scattati negli anni ’60 con la polaroid da Carlo Mollino (1905 -1973), il geniale architetto e designer torinese che progettò il Teatro Regio di Torino con planimetria a forma di corsetto.

 

In questi lavori, come nei suoi ultimi paesaggi o nelle sue celebri figure solitarie, Rubin riesce sempre a sorprendere per la straordinaria abilità di sublimare il soggetto fino alla sua essenza. Anche se i lineamenti sono invisibili e gli spazi solo accennati, siamo colpiti dalla immediata comprensione di una situazione e di uno stato d’animo; da come un atteggiamento, un'acconciatura o il particolare di un abito possano rivelare un'atmosfera, un’identità, un umore.

 

Partendo per lo più da immagini trovate, da fotografie che appartengono a un passato personale ma anonimo, o da immagini contemporanee dal web o da giornali, l'artista colleziona e crea un archivio iconografico per i suoi dipinti, una sorta di atto di riappropriazione di ricordi, storie personali, e figurazioni.

I suoi soggetti - donne e uomini - evocano riflessioni sul rapporto tra l’io e gli altri, tra l'individuo e l'umanità. I colori delicati - toni sabbiosi, azzurri grigiastri, bianchi lattiginosi - dipinti con fluide pennellate, riportano in vita e danno permanenza a un attimo quasi dimenticato e sospeso. La luce si riflette e gioca con i corpi raffigurati: mentre osserviamo le sue figure siamo catturati da un piacere visivo che ci invita a contemplare e completare le parti mancanti con la nostra immaginazione.

 

Per il ciclo ispirato dalle polaroid di Mollino, Rubin ricorda come quelle «squisite immagini hanno continuato a riflettersi nei miei pensieri anche dopo il ritorno nel mio studio a Londra. I 13 dipinti si concentrano sulle donne protagoniste delle fotografie e su alcuni uomini che ho immaginato».

 

In un’altra serie, un unico soggetto - una testa di donna la cui lunga treccia è raffigurata in primo piano - è amplificato, dilatato e ripetuto su quattro tele di grandezza crescente. Qui Rubin evoca nuove interpretazioni di una storia comune più ampia e complessa ma anche molteplici implicazioni, intime nature e sensibilità in cui rispecchiarsi.

 

Gideon Rubin è nato a Tel Aviv nel 1973; è nipote del pittore origini rumene Reuven Rubin trasferitosi in Israele per sfuggire all'Olocausto. Gideon ha studiato alla School of Visual Arts di New York e poi alla Slade School of Fine Arts di Londra, dove ha completato la sua formazione nel 2002 e dove attualmente risiede. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali in tutto il mondo, di recente anche a Sidney, Auckland e Parigi. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni internazionali private quali Museum Voorlinden Collection nei Paesi Bassi; Herzliya Museum for Contemporary Art e Rubin Museum in Israele; McEvoy Foundation for the Arts a San Francisco; The Zabludowicz Collection a Londra; Ruinart e Fondation Frances in Francia e, in Italia, la Collezione Maramotti e la Collezione Fondazione San Patrignano.

 

Monica De Cardenas
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