Lily van der Stokker
I am Going to Sleep Now Drawings: 1988-2022
Lily van der Stokker, I am Going to Sleep Now. Drawings: 1988-2022 | installation views, kaufmann repetto Milan | Photo: Andrea Rossetti
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18 novembre 2022 – 3 febbraio 2023
mar, mer, gio, ven, sab: 10:30 – 19:00
press release

kaufmann repetto è lieta di presentare I Am Going to Sleep Now, la quinta personale di Lily van der Stokker con la galleria. La mostra, composta da più di quaranta opere realizzate nell’arco di oltre trent’anni, offre una prospettiva inedita sui disegni che sono al cuore del processo creativo dell’artista fin dagli anni Ottanta. Queste opere, che van der Stokker continua a realizzare, si fondano su un approccio concettuale in cui un foglio di carta e una scatola di matite colorate, oggetti assolutamente quotidiani, si trasformano in un terreno fertile per sconfinate possibilità espressive e per un’autodeterminazione artistica senza freni.

 

Nella produzione di Lily van der Stokker i concetti convenzionali del valore artistico vengono sovvertiti grazie all’insistenza – giocosa, ma graffiante e radicale – su tematiche in genere escluse dall’ambito della cultura “alta”. Radicando la sua strategia visiva in ciò che l’arte “seria” solitamente etichetta come tabù – scegliendo deliberatamente di riprodurre ornamenti “femminili”, floreali e ricchi di ghirigori, e di adottare una palette di tonalità gradevoli e allegre –, van der Stokker esplora la banalità della vita quotidiana e delle faccende domestiche, dell’età che avanza e dell’assistenza medica, della gestione casalinga e di questioni economiche private. Un’ampia panoramica di questi temi si dipana davanti agli occhi dello spettatore, in un allestimento che presenta negli spazi della galleria decine di opere realizzate fra il 1988 e il 2022. I disegni sono appesi su carte da parati dai motivi variegati, decorate da precisi pattern geometrici in toni pastello che si ispirano alle forme sviluppate in precedenza nei disegni stessi. Se a prima vista la carta da parati trasmette l’impressione del clima accogliente, curato eppure desolato, di una casa piccolo borghese, l’azione delle pareti della galleria alte quattro metri rimanda alla potenziale espansione della pratica dell’artista, evocando le sue famose pitture murali realizzate su larga scala in spazi pubblici e istituzioni.

 

La tensione creativa fra quest’ambientazione domestica dall’aria monumentale e i disegni di formato perlopiù ridotto detta il ritmo dell’esperienza del visitatore. Le opere sono popolate da una vasta gamma di nuvole, divani, cucine, fiori, forme amorfe e spiraleggianti, balloon da fumetti dai tenui toni pastello. Molti disegni presentano scritte testuali che spaziano da brevi slogan ad affermazioni più elaborate, che spesso generano confusione. Troviamo messaggi rapidi e decisi che sembrano rimandare al valore intrinseco delle opere, come Good (“Buono/a”), For Free (“Gratis”) o Friendly Artwork (“Opera amichevole”), e altri che danno voce a pensieri introspettivi e bizzarri come Oh No it is 2003 (“Oh, no, è il 2003”), I have £25 in my pocket (“Ho 25 sterline in tasca”), I am ugly (“Sono brutto/a). Alcune dichiarazioni trattano il tema dell’invecchiamento: vanno da commenti neutri e fattuali (Lily Is 41 Jack Is 57, “Lily ha 41 anni, Jack ne ha 57” o I Am 42, “Ho 42 anni”) a frasi complesse, simili ad aforismi (Old people making Art that is spectacularly interesting, “Persone anziane che realizzano Arte interessante in modo spettacolare”). La sala più piccola è interamente dedicata alla serie Televisiongarden (1989), che van der Stokker ha realizzato ispirandosi ai testi del designer Andrea Branzi, all’epoca membro dell’influente Gruppo Memphis. In risposta alla previsione di Branzi secondo cui un giorno il genere umano, non più parte della Natura, si sarebbe limitato a osservarla attraverso schermi digitali, l’artista immagina un paradiso relegato nella forma ovale di uno schermo televisivo, invaso da erba di vari colori e con una sola sedia a ospitare lo spettatore.

 

È stato alla fine degli anni Ottanta che van der Stokker ha scelto i disegni come principale mezzo espressivo e ha iniziato a considerarli come opere d’arte complete e concluse, indipendenti. Per tutto il decennio era stata immersa nella vivace scena culturale dell’East Village di New York e, attraverso la gestione di una galleria, aveva sperimentato da vicino il crollo postmoderno delle regole estetiche, oltre ad assistere alla nascita di nuove forme d’arte (graffiti, performance, film sperimentali, il punk) e di nuovi gruppi di artisti post-concettuali (per esempio The Pictures Generation di Douglas Crimp e le opere con testi e scritte realizzati da artiste femministe come Barbara Kruger e Jenny Holzer). Spronata a definire la propria posizione artistica, per van der Stokker i quattro angoli di un semplice foglio di carta delimitavano uno spazio in cui poteva fare ciò che voleva: disegnare e immaginare, mettere in discussione il concetto di artista e il valore di un’opera, analizzare tematiche “proibite” e sovvertire le aspettative estetiche. Quando, nei primi anni Novanta, le pitture murali si sono inserite nella sua pratica, a questa strategia si è aggiunto un ulteriore stato di complessità: ognuna di esse si fonda infatti su un disegno, proiettato sulle pareti e dipinto su larga scala dagli assistenti dell’artista.

 

Nel corso della sua carriera van der Stokker ha creato centinaia di disegni per opere murarie, molte delle quali non sono mai state realizzate. Negli ultimi due anni, durante i lockdown dovuti alla pandemia, ha svolto ricerche approfondite nel proprio archivio: ha firmato i disegni, ha dato loro titoli e date, ha terminato e sistemato vecchie opere incomplete, classificando finora oltre mille lavori. Un simile inventario sistematico offre uno slancio aggiuntivo all’approccio concettuale su cui si basa la pratica di van der Stokker, attestando il disegno come codice visivo e comunicativo, pronto per essere attivato in varie dimensioni e occasioni.

 

comunicato stampa_Lily van der Stokker_kaufmann repetto milan.pdf
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press release_Lily van der Stokker_kaufmann repetto milan.pdf
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kaufmann repetto
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