La mostra rappresenta la prima personale sulla figura e le opere di Angelo Cortesi (Asolo, 1938 - Milano, 2020): dalla denominazione scelta emerge immediatamente l’attitudine del progettista “militante”, il suo impegno, la continuità nel nome del design, il fatto di vivere la vita come fosse un progetto in continuo divenire, senza sosta, senza fine.
Un inedito, circolare rimando tra il mondo degli affetti privati, l’impegno politico, la pervasività del progetto e il destino del design: questa è infatti la struttura filologica che ha guidato l’ordinamento della mostra, per ricostruire e raccontare criticamente l’identità di uno dei protagonisti della cultura italiana del progetto, che sino a questo momento era rimasto inesplorato.
L’allestimento site-specific progettato per l’ADI Design Museum da Alessandro Colombo restituisce due prospettive possibili di lettura: la mostra è un’esposizione antologica, e infatti è costruita su una raccolta qualitativa di opere rappresentative di Angelo Cortesi che vengono aggregate secondo specifiche distinzioni tematiche, orientate secondo caratteri tipologici, funzionali, o classificate per localizzazione dei progetti. Sono visibili per la prima volta disegni originali, modelli inediti, prodotti disegnati per le aziende, arredi e prototipi, manifesti e riviste, book di presentazione e immagini fotografiche.
I materiali documentali di archivio sono fisicamente disposti in relazione a raggruppamenti riconoscibili e sono stati selezionati per raccontare i lavori fatti per l’Estremo Oriente, gli aeroporti di Linate e Malpensa, i progetti per la stazione ferroviaria di Cadorna e la XVIII Triennale Internazionale di Milano, l’abitare, il lavoro, ma in esposizione anche memorie relative al pensiero critico di Cortesi, progetti manifesto elaborati per affermare nuove teorie, il set di oggetti che immancabilmente lo accompagnavano nelle sue giornate fuori casa, e le esperienze vissute con la grande famiglia ADI.
Mostra a cura di: Luciano Galimberti
Supporto alla curatela e coordinamento della ricerca: Valentina Fisichella
Progetto di allestimento: Alessandro Colombo e Paola Garbuglio