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Project Room: Marco Belfiore
On view:
20 November – 23 December 2021
Press Release

Attratto dalla realtà nei suoi aspetti contraddittori Marco Belfiore (*Rovereto 1971) porta alla luce con sottile ironia vizi interpretativi e sviste percettive legate all’apparenza e a ciò che generalmente diamo per scontato. Nella serie Random Access Memories (2020) presenta bizzarri disegni dallo stile illustrativo e provocatorio che si ispirano alle “macchine” erotiche di Picabia e alle rappresentazioni tecniche di inizio Novecento. Il riferimento ironico del titolo alla memoria RAM del computer, volatile e funzionale, enfatizza la discrepanza con quella dell’uomo. Le strutture idrauliche inventate da Belfiore sono circuiti chiusi o interrotti, labirinti mnemonici disseminati di oggetti del nostro quotidiano su un reticolo di carta millimetrata. La serie di disegni Analog Synthesis (2018-2019) sono una carrellata di oggetti o elementi a noi molto familiari trasformati in stravaganti sintetizzatori. Nella musica elettronica esiste la sintesi digitale e quella analogica: la prima si sviluppa attraverso codici numerici binari, la seconda attraverso relazioni (analogie) tra diversi elementi noti.Nessuno di questi sintetizzatori esiste nella realtà, ma ognuno di essi cerca di far emergere le relazioni forti che legano natura, uomo e tecnologia. Nei disegni intitolati Soundtails, “code di suono”, (2017) Belfiore ha utilizzato una tecnica minuziosa che mescola matita, acquerello e pastelli al fine di realizzare delle chimere nate da trecce di capelli: se ogni capello è un suono ogni treccia è un’intricata composizione musicale in cui si annidano svariate melodie.

Monica De Cardenas
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